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Non è mai troppo presto: come approcciare il vostro bimbo all’acqua!

11/07/2019

teach your child to love water

Estate = bagno e tuffi! Un momento magico e super divertente per i bambini di tutte le età. In alcuni bimbi però potrebbe subentrare la paura dell’acqua e quindi il rifiuto a fare il bagnetto in mare o in piscina. Come evitarlo? Facendo familiarizzare il bimbo con l’acqua fin dalla più tenera età!

L’acqua è un elemento naturale molto importante per i bambini, con cui giocare, apprendere e divertirsi, ma anche un ambiente che facilità il relax, ideale per stimolare la motricità dei più piccoli. Sin da quando sono nella pancia della mamma immersi nel liquido amniotico, che li protegge e li aiuta a crescere, i bambini fanno esperienza di questo elemento. Come possiamo aiutarli a mantenere il rapporto con questa sostanza così preziosa?

Il primo approccio con l’acqua dovrebbe avvenire quando il bambino è ancora piccolo: in questo modo renderete questa esperienza totalmente naturale e farete sparire qualsiasi timore nei confronti del nuovo elemento. È possibile iniziare già da piccolissimi: basterà avere molta pazienza e cominciare dalle basi, ma la cosa più importante da tenere bene a mente è non forzare in alcun modo il bambino che sta entrando in contatto con l’acqua per la prima volta

Il primissimo approccio avviene già nella vasca da bagno: cercate di cullarlo e fargli prendere confidenza con l’acqua, lasciandolo poi libero di sguazzare e giocare con essa.

Il secondo step è quello di provare un corso di nuoto mamma-figlio o semplicemente andare qualche volta in piscina insieme. Quando il bambino entrerà in acqua per la prima volta è molto importante che il genitore entri con lui e che la prima esperienza avvenga vicino al bordo della vasca: questo farà sì che il bimbo si senta protetto sia dalla presenza della mamma o del papà, sia dalla consapevolezza di avere accanto qualcosa di solido a cui aggrapparsi. Inoltre, sarebbe meglio che non indossasse cuffiette, scarpette di gomma e occhialini perché altrimenti potrebbe sentirsi costretto nei movimenti e quindi provare ansia inutilmente.

Nel caso di un neonato l’esperienza in acqua sarà ancora più facile e risulterà ancora più naturale, perché non ha ancora sviluppato paure o timori verso questo elemento. In ogni caso, fino all'età di 4-5 anni, sarebbe meglio rendere i momenti in acqua davvero divertenti senza forzare l’apprendimento di tecniche di nuoto o di come fare a stare a galla: sarà il bambino stesso che, una volta presa confidenza con l’acqua, vi chiederà di aiutarlo a imparare. 

Per quanto riguarda il galleggiamento, potete tenerlo a pancia in su posizionando le vostre braccia dietro la sua schiena e allontanandole per qualche secondo: in questo modo imparerà velocemente come stare a galla da solo. Con lo stesso metodo, potete insegnargli a muovere le gambe con lentezza ma con un ritmo ben preciso per farlo familiarizzare con il movimento che gli servirà poi per nuotare.

Per rendere l’esperienza in acqua più sereno e divertente, ricordatevi di allontanare qualsiasi motivo di stress e ansia:

-       Non forzate il bimbo a fare qualcosa che non vuole;

-       Non correggetelo inutilmente se non rispetta le vostre istruzioni alla lettera;

-       Non trasferitegli le vostre ansie o paure;

 

Quando il piccolo sarà diventato abbastanza bravo da stare in acqua da solo, potrete staccarvi da lui e lasciare che sviluppi le sue capacità in modo più autonomo. 

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